Molto spesso, quando ci si riferisce a una persona che pratica yoga, sorgono dubbi su come pronunciare correttamente il termine. Infatti, ci sono due varianti: “yogi” e “yoghi”. In questo articolo, esploreremo entrambe le versioni e cercheremo di comprendere quale sia la forma corretta. Inoltre, analizzeremo il significato di entrambi i termini e la loro origine. Quindi, continuando a leggere, scopriremo in modo definitivo come si dice davvero.
La forma corretta: yogi
Dopo aver esaminato l'origine e il significato dei termini, possiamo affermare con sicurezza che la forma corretta in lingua italiana è “yogi”. Questo è l'adattamento in italiano del termine “yogi” in sanscrito, e viene utilizzato per designare sia i praticanti maschi che quelli femmine di yoga. Dunque, quando ci si riferisce a una persona che pratica yoga, la forma corretta da utilizzare è “yogi”.
Il termine “yoghi”: un errore comune
Nonostante la forma corretta sia “yogi”, è comune sentire anche il termine “yoghi” per riferirsi ai praticanti di yoga. Questo potrebbe essere dovuto all'influenza dell'inglese, poiché nella lingua inglese entrambe le forme sono considerate corrette. Tuttavia, in italiano, l'uso di “yoghi” è considerato un errore ed è preferibile utilizzare la forma corretta “yogi”.
I termini “yogi” e “yoghi” si riferiscono a praticanti esperti dello yoga, una disciplina tradizionale di origine millenaria che affonda le sue radici nella cultura e nella spiritualità indiana. Ma da dove derivano precisamente queste parole e quale è il loro significato originario?
Origine e significato del termine
Prima di andare avanti, è utile capire da dove provengano i termini “yogi” e “yoghi” e cosa significano. Entrambi derivano dal sanscrito “yogin”, che indica un praticante di yoga. Nello specifico, il termine “yogi” si riferisce a un uomo che pratica regolarmente le discipline dello yoga, come la meditazione, la respirazione consapevole e le asana. D'altro canto, “yoghi” è la forma plurale di “yogi” e indica più praticanti di yoga.
L'Etimologia di “Yogi”
Il termine “yogi” viene dalla lingua sanscrita, antico idioma dell'India. La parola è composta dal termine “yoga”, che significa “unione”, e dal suffisso “-i”, che indica un agente o una persona che pratica o segue una determinata disciplina. In sostanza, un “yogi” è letteralmente colui che pratica lo yoga, perseguendo l'armonia e l'unione tra mente, corpo e spirito. Nel corso dei secoli, il termine è stato adottato in varie lingue, mantenendo però inalterata la sua essenza profonda.
- Yoga: La disciplina che mira all'unione.
- Yogi: La figura che incarna la pratica dello yoga.
La Parola “Yoghi” e la sua Diffusione
Il termine “yoghi” non è altro che una variazione fonetica di “yogi”, diffusa soprattutto nell'uso italiano. Entrambe le varianti servono a identificare un individuo che si dedica intensamente alla pratica dello yoga, sia a livello fisico che meditativo.
Variazioni Linguistiche di “Yogi” e “Yoghi”
- Yogi: Utilizzo internazionale, riconoscibile nella maggior parte delle lingue.
- Yoghi: Variante più comune nell'italiano, spesso usata per adeguarsi alla fonetica della lingua.

Contestualizzazione Storica e Culturale
Se analizziamo la storia millenaria dell'India, scopriamo che i “yogi” non erano solamente i praticanti dello yoga, ma in molti casi erano veri e propri maestri spirituale, saggi erranti e asceti che avevano rinunciato ai piaceri materiali per perseguire una conoscenza più profonda sull'esistenza e sul cosmo.
- Asceti: Figure centrali nella storia dei “yogi”, dedicati a una vita di austerità e meditazione.
Il concetto di “yogi” non si limita, quindi, alla semplice esecuzione di posizioni fisiche (asana), ma racchiude un percorso di crescita interiore e consapevolezza spirituale che ha influenzato filosofie e religioni orientali.
Riflessioni Finali
Apprezzare la profondità dei termini “yogi” e “yoghi” significa comprendere non solo la loro origine linguistica, ma anche l'impatto culturale e spirituale che hanno avuto sui percorsi di ricerca interiore di innumerevoli individui lungo la storia. Il loro uso odierno deve essere rispettoso e consapevole di questo illustre retaggio.
In conclusione, la comprensione etimologica dei termini “yogi” e “yoghi” ci apre una finestra verso un mondo di saggezza antica, che continua a influenzare la pratica moderna dello yoga e il cammino individuale di tantissime persone alla ricerca del benessere psicofisico e della pace interiore.
Quando si parla di praticanti di yoga nella lingua italiana, la forma corretta da utilizzare è “yogi”. Questa è l'adattamento in italiano del termine sanscrito “yogin” e indica sia i praticanti maschi che quelli femmine. Va tenuto presente che l'uso del termine “yoghi” è un errore comune derivato dall'influenza dell'inglese. Pertanto, per pronunciare correttamente il termine, ricordiamoci sempre di utilizzare la forma “yogi”.
Domande frequenti su come si dice yogi o Yoghi?
Qual è la forma corretta per indicare i praticanti di yoga?
La forma corretta per indicare i praticanti di yoga in italiano è “yogi”.
Da dove provengono i termini “yogi” e “yoghi”?
Entrambi i termini derivano dal sanscrito “yogin”, che indica un praticante di yoga.
Qual è la differenza tra “yogi” e “yoghi”?
“Yogi” si riferisce a un singolo praticante di yoga, mentre “yoghi” è la forma plurale di “yogi” e indica più praticanti di yoga.
Perché si sente spesso il termine “yoghi” invece di “yogi”?
L'uso del termine “yoghi” è un errore comune derivato dall'influenza dell'inglese, in cui entrambe le forme sono considerate corrette.
È importante utilizzare la forma corretta “yogi”?
Sì, è importante utilizzare la forma corretta “yogi” per pronunciare correttamente il termine e evitare errori linguistici.